In questi giorni mi è
capitato tra le mani un articolo del professor Amato Lamberti, dal titolo “QUARTO FLEGREO: LA MINIERA D’ORO DELLA
CAMORRA”, pubblicato sul sito Ilmediano.it. In questo articolo il prof.
Lamberti traccia, di Quarto Flegreo, un quadro a tinte fosche, giusto per usare
un eufemismo. Solo l’incipit è un condensato di falsità e disinformazione. Eccolo:
“Questo lembo di terra è arrivato a
40mila abitanti in pochi anni, frutto di una cinica speculazione edilizia.
Tanti sono i giovani, che in un blog hanno scritto le 10 ragioni per non
comprare casa a Quarto”. Quarto ha rappresentato, fin dagli anni ottanta,
un polmone di sfogo per la città di Napoli e per i napoletani. E’ risaputo che,
in tutto il mondo, le grandi metropoli fagocitano l’hinterland e questo è
accaduto anche alla cintura urbana del capoluogo campano. In questo modo è nata
Pianura ed i suoi mille palazzi ed in questo modo sono esplose Qualiano,
Monteruscello, Marano, Quarto e tantissimi altri comuni. In particolare, a
Quarto, si è assistito alla nascita di molti parchi ben urbanizzati e,
nonostante quello che scrive Lamberti, a tutt’oggi non ci sono stati crolli né
cedimenti. In secondo luogo a Lamberti sfugge, in quanto disinformato ed
approssimativo, che“i tanti giovani che
in un blog hanno scritto le 10 ragioni” sono solamente 4 o 5 e forse anche
di meno e non è dato sapere se siano o meno giovani. Che dire, poi, delle 10
ragioni? Un bestiario scurrile che avrebbe fatto sorridere qualunque uomo con
un minimo d’intelligenza, ma non l’erudito professor Lamberti. Il sociologo
piemontese da un’idea di Quarto intesa come terra di camorra. Potremmo esser
d’accordo con lui ma solo nella misura in cui, a Quarto, si aggiungano anche la
maggioranza degli altri 91 comuni della provincia napoletana. E’ bene precisare
per alcuni e ricordare per altri che a Quarto non ci sono né mattanze né faide.
Camorra? Sì, ma ripeto, né più né meno che dovunque nell’hinterland napoletano.
Ma, il sociologo Lamberti ci va giù tanto pesante quanto disinformato e lesivo
nei confronti di alcuni cittadini di Quarto. Riporta il professore (forse dalla
stessa fonte delle 10 ragioni) che “Il
10 aprile del 1992 il Consiglio Comunale di Quarto viene sciolto perché
“presenta fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata…in quanto
sono emersi inequivocabili elementi di collegamenti diretti e indiretti di
taluni amministratori del Comune di Quarto con la criminalità organizzata e
forme di condizionamento degli amministratori stessi…ad opera della potente
organizzazione camorristica facente capo al noto Lorenzo Nuvoletta e al suo
sicario Mattia Simeoli, già condannati per associazione mafiosa e che la
criminalità organizzata ha finalizzato negli ultimi anni i propri interventi
nel settore dell’edilizia”. Ma il Lamberti è uomo d’onore e fa anche nomi e
cognomi degli arrestati: “…il giudice
delle indagini preliminari emette ordinanza di custodia cautelare in carcere
nei confronti del sindaco Di Falco Francesco, degli assessori Russolillo
Enrico, Salatiello Pasquale, Apa Leopoldo, nonché dei consiglieri comunali
Giaccio Carlo Mario, De Fenza Giacomo, Carandente Sicco Giovanni, Catuogno
Francesco, per i reati di associazione a delinquere e di abuso in atti di
ufficio. Nei confronti dell’assessore Russolillo Enrico viene contestato anche
il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso, in quanto “risulta
essere il principale protagonista delle iniziative relative al programma di
speculazione edilizia attuato dall’amministrazione in carica”. Qualcuno
potrebbe opinare che non c’è nulla di male, che è solo un riportare notizie di
cronaca, certamente ma esiste anche il sacrosanto dovere di precisare
contestualmente che tutti gli arrestati furono assolti con formula piena ed
indennizzati per l’ingiusta detenzione. Ma Lamberti su questo glissa e tace.
Malafede? Non lo sappiamo, sappiamo solo che questo modo di procedere
rappresenta un uso criminoso dei mezzi d’informazione. Indefessamente, il
Lamberti, infierisce ancora: “A parte la
provocazione da parte dei giovani (sempre quei 4 o 5 del blog), che sicuramente avrà fatto imbestialire
un sacco di gente, viene fuori un quadro sconsolante di una città che ben
merita il nome di “Camorra City” affibbiatogli dai giovani e ripreso dalla
stampa locale e nazionale. Speculazione edilizia e qualità della vita non vanno
mai d’accordo. Così come non vanno d’accordo camorra e sviluppo civile”.
Camorra City! Un’offesa per gli oltre 40.000 abitanti di Quarto che pesa come
un macigno sul sociologo Lamberti. La cittadina di Quarto Flegreo è composta da
un gran numero di persone che diuturnamente si recano al lavoro e di giovani
studenti di scuole superiori o università. Etichettare questa gente come
abitanti di “Camorra City” è falso e disonorevole. Ma questo poco importa al
Lamberti tanto immedesimato in uno schiacciasassi. Nessuno nega che ci sia
un’organizzazione malavitosa che tende la sua longa manu sul paese, ma viene
combattuta e, come dimostrano le cronache recenti, decimata dalle forze
dell’ordine presenti sul territorio. I luoghi comuni, a cui Amato Lamberti si
approvvigiona a piene mani, vanno sfatati. Le numerosissime sale scommesse, a
cui fa riferimento, i centri benessere, i bar, paninoteche, sportelli bancari
sono una pura invenzione dettata sicuramente da una fonte viziata ed inattendibile.
Così come deleteria, disinformata ed esiziale è la sua chiosa: “altissima anche la percentuale di furti,
rapine, aggressioni che a volte sconfinano in ferimenti e uccisioni. La qualità
della vita è pessima e i rischi per la salute, a causa dei rifiuti tossici
seppelliti e tombati sotto le case e i palazzi, a partire dalle neoplasie, sono
elevatissimi, come testimoniano molte ricerche epidemiologiche”. Bravo
Lamberti, complimenti!
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